ARTROSI

L’artrosi è una delle malattie articolari più diffuse al mondo fra le persone adulte. Con l’avanzare dell’età, la probabilità di ammalarsi di artrosi aumenta. L’artrosi, tuttavia, colpisce sempre più spesso anche i giovani. In Germania le persone affette da artrosi sono oltre 5 milioni, tra cui circa 20 milioni che lamentano disturbi temporanei.

Che cos’è l’artrosi? Come si manifestano i dolori?

Per comprendere meglio i fondamenti anatomici della patologia, viene di seguito (Fig. 1) riportata in primo luogo la rappresentazione schematica di un’articolazione sana:

Fig.1 Articolazione sana

Un’articolazione è la giuntura mobile posta tra almeno 2 ossa. In condizioni sane, le estremità delle ossa sono ricoperte da una cartilagine protettiva (lo strato indicato in verde alle estremità delle ossa). La funzione delle articolazioni è quella di consentire i movimenti del corpo umano; in tale contesto, la cartilagine offre protezione alle ossa nei punti di contatto di queste giunture. Nella rima articolare, ovvero nello spazio compreso fra le due ossa, è presente inoltre il liquido sinoviale, che svolge sia una funzione di “cuscinetto” al momento del caricamento, sia di protezione della cartilagine dall'usura, provvedendo a rifornirla di sostanze nutritive in fase di caricamento e scaricamento e, di fatto, contribuendo al suo mantenimento..

Nel diagnosticare l’artrosi, gli esperti distinguono diversi livelli di gravità. I fastidi per i pazienti vanno dalla limitazione dei movimenti al dolore persistente, che si protrae anche di notte. Nella Fig. 2 è rappresentata schematicamente un'articolazione artrosica:

Fig.2 I pazienti affetti da artrosi subiscono un’usura delle articolazioni causata dalla degenerazione del tessuto cartilagineo.

Piccoli frammenti di cartilagine possono staccarsi, provocando dolore e gonfiore nell’articolazione. Spesso questi disturbi si manifestano sotto forma di infiammazioni, in particolare nelle fasi avanzate della malattia. Col passare del tempo, la cartilagine è sempre più danneggiata e il liquido sinoviale presente nella rima articolare si riduce. Nel peggiore dei casi si giunge a una perdita totale della cartilagine, con le ossa che sfregano l’una contro l’altra.

In linea di massima, l’artrosi può colpire qualsiasi articolazione. Tuttavia, le articolazioni più frequentemente interessate sono quella del ginocchio (gonartrosi) e dell’anca (coxartrosi).

Sintomi dell’artrosi e relative conseguenze

I sintomi dell’artrosi si manifestano lentamente e peggiorano col passare del tempo. Le prime avvisaglie di artrosi sono una sensazione di tensione e rigidità delle articolazioni, dolori nella fase iniziale di un movimento (che tuttavia si attutiscono continuando a caricare) e dolori mattutini sempre più frequenti dopo essersi alzati o essere rimasti seduti a lungo. Successivamente, con l’aggravamento della malattia, i dolori diventano ricorrenti non solo in concomitanza con il movimento, ma anche a riposo. La limitazione dei movimenti e i dolori nello svolgimento delle attività quotidiane, come ad esempio salire le scale, comportano un notevole peggioramento della qualità della vita. Benché i pazienti colpiti da artrosi soffrano prevalentemente di dolori fisici, non vanno nemmeno trascurate le conseguenze psichiche della malattia sulla vita di tutti i giorni. A seconda della progressione della malattia, i soggetti colpiti possono essere costretti a rinunciare a praticare sport, a partecipare ad eventi sociali e ad abbandonare i loro passatempi preferiti a causa dei dolori divenuti insopportabili. Hobbies coltivati a lungo vengono abbandonati e per diversi aspetti si potrebbe parlare di un condizionamento della sfera sociale. Il principale obiettivo dei pazienti, quindi, è generalmente quello di combattere il dolore per tornare a partecipare alla vita in modo attivo.

Quali sono le conseguenze a lungo termine dell'artrosi?

Con la crescente progressione della malattia, i dolori si intensificano e le articolazioni diventano sempre più rigide e bloccate. Gli effetti della malattia si estendono progressivamente all’intera articolazione. I danni alla cartilagine, alle ossa e ai legamenti si moltiplicano, provocando una degenerazione sempre più marcata delle condizioni dell’apparato motorio. Slogature e lussazioni delle articolazioni possono diventare più frequenti. Il decorso della malattia comporta per molti pazienti la necessità di un intervento chirurgico di sostituzione totale o parziale dell’articolazione naturale. Pertanto, l’ideale sarebbe di rallentare la progressione della malattia nell’ottica di prolungare il più possibile la funzionalità dell’articolazione naturale.

Cause dell’artrosi

In letteratura si riscontrano opinioni discordanti in relazione alla causa (o alle cause) dell’artrosi. Si sospetta una correlazione fra la malattia e predisposizioni ereditarie. Analogamente si ritiene che l’artrosi possa insorgere a causa di un elevato stress fisico (per motivi professionali, di sovrappeso, ecc.). Le cause dell’artrosi, pertanto, non sembrano unicamente riconducibili al progressivo invecchiamento. Anche soggetti giovani esposti a particolari sollecitazioni fisiche possono essere colpiti da artrosi. Fra le altre cause dell’artrosi, si sospettano posture errate e scorrette dovute ad infortuni, infiammazioni articolari, patologie articolari e disturbi ormonali. Anche le alterazioni del metabolismo sono considerate un motivo scatenante delle affezioni articolari.

Trattamento dell’artrosi

Quali sono le opzioni terapeutiche per il trattamento dell’artrosi? In genere si distinguono metodi di trattamento conservativo e chirurgico. Il metodo conservativo è finalizzato a dare sollievo alle articolazioni colpite. La riduzione del peso corporeo e attività sportive che aiutano a preservare la mobilità articolare (ad es. il nuoto) rientrano nella categoria delle terapie conservative. Accanto ad un graduale rafforzamento della muscolatura a sostegno delle articolazioni, per il trattamento dell'artrosi è anche possibile optare per farmaci cortisonici e analgesici senza cortisone. A tale proposito, tuttavia, è opportuno valutare attentamente i possibili effetti collaterali. Il sintomo principale dell’artrosi sono i dolori. Per quanto siano certamente trattabili con diversi farmaci (cortisone, antinfiammatori), essi non impediscono tuttavia la progressione della malattia. L’usura meccanica della cartilagine continua senza che le conseguenti infiammazioni si arrestino. Se le misure conservative non sono più sufficienti a mantenere una condizione di assenza di dolore e a conservare la mobilità, si procede con il trattamento chirurgico della malattia (tecniche artroscopiche, protesi articolare artificiale). La finalità di ciascun trattamento è garantire l’assenza di dolore al paziente. Negli stadi d’esordio e intermedi della malattia, l’iniezione di un preparato a base di acido ialuronico può essere utile per rallentarne la progressione. La singola iniezione viene praticata direttamente nella rima articolare e compensa la carenza di liquido sinoviale in situ. La cartilagine è nuovamente nutrita e l’acido ialuronico si deposita su di essa come uno strato protettivo, compensando le irregolarità formatesi a seguito dell’usura del tessuto cartilagineo e proteggendo in tal modo le estremità ossee da ulteriori danni. Di norma i soggetti che si sottopongono a questo trattamento non avvertono più dolori per lungo tempo. Il prodotto Crespine Gel+, ottenuto da acido ialuronico ricavato da biofermentazione, è particolarmente tollerabile per l’organismo umano in virtù della sua origine non animale e della sua elevatissima purezza. Negli oltre 40.000 trattamenti eseguiti in tutto il mondo con Crespine Gel (dato aggiornato al 31/12/2012) non sono stati segnalati effetti collaterali. Il trattamento regolare con Crespine Gel allevia il dolore, migliora la mobilità dell’articolazione e ritarda la degenerazione cartilaginea. Ciò consente di posticipare un intervento chirurgico articolare altrimenti imminente.